Come evitare diarrea e stipsi durante il viaggio

La diarrea è una patologia molto frequente ma evitabile con un po' di accortezza personale e alimentare, nella maggior parte dei casi guarisce in pochi giorni e la causa va spesso ricercata nell'acqua poco pulita, in cibi poco freschi o fattori di stress e si presenta come un'infiammazione dell'intestino crasso, cioè quella parte che ha il compito di riassorbire l'acqua dal cibo digerito. Durante questa alterazione delle funzioni del colon, il riassorbimento di acqua è ridotto oppure si verifica un'eccessiva secrezione di fluidi che l'organismo non può trattenere.

Per evitare l'insorgere di questo disturbo, è consigliabile:
  • - bere solo acqua e bibite in bottiglie sigillate, meglio gassate perchè sono più sterili;
  • - se ci si trova in luoghi in cui non si sa se l'acqua corrente sia potabile, usare acqua imbottigliata non solo per bere ma anche per lavarsi i denti, per assumere medicinali, per lavare frutta e verdura e per l'igiene dei bambini;
  • - un utile accorgimento è quello di usare un proprio bicchiere personale; se possibile, le bevande devono essere aspirate con una cannuccia.

Per prevenire tale disturbo, onde evitare di rovinarsi la vacanza, è bene portare in valigia almeno una scatola di riequilibratori intestinali e mantenere inalterato l'equilibrio della flora intestinale nelle settimane che precedono la partenza.

Se si dovesse presentare il disturbo, assumere su indicazione medica farmaci "antiperistaltici" (per le eccessive contrazioni intestinali) o "antibiotici intestinali".

E' consigliato, poi, bere non solo molta acqua ma anche bevande saline che fanno sudare meno e riequilibrano il senso del benessere psicofisico e salare di più i cibi.

Dall'altra possono verificarsi anche episodi di stitichezza, difficoltà alla defecazione, dovuta, spesso, al cambio delle abitudini quotidiane e all'alimentazione povera di fibre e squilibrata;

per prevenirla valgono le stesse regole:

  • - assumere maggior quantità di fibre e liquidi rispetto ad altri cibi "astringenti" (quali il riso asciutto, la mela cruda, il tè di lunga infusione);
  • - assumere dei preparati che aiutino a regolarizzare le funzioni intestinali;

- all'occorrenza si può eseguire un clistere o far uso di lassativi.

Il mal di testa

Con la definizione "mal di testa" spesso si intende la "cefalea" (che significa dolore al capo) termine che indica diverse forme di mal di testa e l' "emicrania" (che significa dolore di mezza testa), che è invece specifico per un certo tipo di dolore localizzato in una parte del capo.

Durante un viaggio o una vacanza, in genere, la prevenzione del mal di testa è impresa assai ardua ma, seguendo alcune semplici regole si può ovviare al problema.

Spesso sono i cambiamenti dello stile di vita che determinano la cefalea o l'emicrania e in genere dopo i primi giorni, l'organismo si sistema.

I soggetti predisposti dovrebbero evitare cibi come gli insaccati, i formaggi e il cioccolato, ridurre il fumo, assumere il cibo ad intervalli regolari e moderare lo sport o l'esercizio fisico.

In generale, il mal di testa, può essere anche trattato con farmaci omeopatici e in casi più difficili allopatici (per es. gli analgesici) e prevenuto con le opportune regole di vita sopra descritte.

Come affrontare i problemi circolatori

Viaggiare stando seduti per diverse ore, può provocare l´insorgenza di diversi problemi come la pesantezza alle gambe, alle caviglie e ai piedi
questo succede soprattutto in persone la cui circolazione sanguigna sia già compromessa da fattori di predisposizione familiare come il soprappeso o da un lavoro che richieda di stare in piedi a lungo.

In questo caso è importante seguire alcuni consigli:
  • - evitare il più possibile di stare seduti a lungo; durante il viaggio alzarsi dalla poltroncina e fare alcuni passi nel corridoio di aerei, treno, pullman almeno ogni ora; dormire con gli arti inferiori sollevati;
  • - evitare forme di calore diretto sulle gambe (per es. bagni eccessivamente caldi o immersioni termali);
  • - ricordarsi che il sole non è controindicato; bisogna però esporsi nelle ore meno calde (mattina presto e tardo pomeriggio) ricordando di bagnarsi frequentemente le gambe;
  • - usare scarpe comode, con tacco al massimo di 2-3 centimetri e a pianta larga, evitando l'uso di tacchi troppo alti e calzature che impediscano un corretto appoggio del piede a terra;
  • - evitare sport d'urto che aumentano troppo la pressione addominale e cardiaca; fare attenzione alla stitichezza che rende difficile il deflusso venoso a livello addominale.

La disidratazione

La disidratazione è uno stato patologico che si instaura quando il bilancio idrico, ovvero la quantità dell'acqua persa è maggiore dell'acqua ingerita.

Con il sudore, per esempio, si perdono molti liquidi che sono fondamentali e contengono: sodio, uno dei sali minerali indispensabili che ha il compito di trattenere i liquidi in circolo (mantiene quindi un certo livello di pressione arteriosa e regola la distribuzione di acqua nell'organismo), potassio che è fondamentale per l'attività muscolare e magnesio che è prezioso per la tonicità, forza muscolare e il riequilibrio del tono e dell'umore.

Con un'eccessiva sudorazione, l'organismo soffre, diminuisce notevolmente la pressione, si è colti da crampi muscolari (i primi sono i crampi ai polpacci), il cuore perde la sua ritmicità dei battiti e si avverte un senso di gonfiore.

Per ovviare a questo problema è consigliabile indossare abiti chiari, meglio se di cotone o di lino leggeri e, se non si porta un cappellino, la testa va tenuta all'ombra. I pasti devono essere leggeri e senza alcolici, salare un poco di più le pietanze come: zuppe, brodi di pesce, insalate con pomodori, ortaggi alla piastra. Bere molta acqua, succhi e mangiare gelati e frutta.

Cosa portare per il "pronto soccorso": la valigetta per le cure

Quando si parte per un viaggio è importante portarsi dietro alcuni medicinali e articoli sanitari per il primo soccorso in una busta che verrà usata come "valigetta per le cure".

Ecco una serie di suggerimenti utili da valutare prima di ogni viaggio in modo soggettivo.

Se una persona ha delle patologie particolari è consigliabile che porti con se medicinali a sufficienza per la durata del viaggio e che siano sempre a portata di mano e, inoltre, qualche ricetta di prescrizione medica in caso di necessità.

In linea generale è bene avere con sé:
  • - un prodotto anti chinetosi per combattere il mal di viaggio;
  • - un analgesico per eventuali influenze o stati raffreddamento;
  • - un antiacido per combattere i disturbi della digestione;
  • - un antinfiammatorio;
  • - un gel per gli ematomi e i gonfiori;
  • - un repellente per insetti in lozione o spray (attenti agli occhi);
  • - una crema per le punture di insetti che sia nel contempo antinfiammatoria e antipruriginosa;
  • - un prodotto per le scottature e gli eritemi solari;
  • - un prodotto disinfettante e antisettico;
  • - un antipiretico in caso di febbre;
  • - antidiarroici, antiperistaltici e, per ripristinare la flora intestinale, dei fermenti lattici;
  • - un lassativo nei casi di stitichezza.
Articoli sanitari per il Primo Soccorso:
  • - acqua ossigenata;
  • - garze sterili, bende ed eventuali reticelle tubolari;
  • - cerotti di ogni dimensione;
  • - cotone idrofilo;
  • - termometro non al mercurio;
  • - forbici per tagliare le garze o il cerotto a nastro;
  • - guanti di gomma o di plastica usa e getta nel caso di medicazione;

Come medicare una ferita

In caso di escoriazione, le cose principali da fare sono:
  • - lavare le mani e possibilmente indossare un paio di guanti;
  • - pulire la ferita verso l'esterno con una garza piegata imbevuta di acqua ossigenata;
  • - disinfettare tamponando la ferita con garzine (che non lasciano filamenti come il cotone) inumidite con acqua ossigenata;
  • - coprire con cerotti se la ferita è lieve, nel caso sia più seria, fasciare con una benda eventualmente imbottita con cotone idrofilo per tamponare la fuoriuscita di sangue.

Le ustioni

L'ustione è una lesione dei tessuti tegumentari causata dall'esposizione a fonti termiche, a sostanze chimiche o a sorgenti elettriche. La profondità e l'estensione della superficie colpita ne determinano la gravità.

Nelle ustioni vanno considerate sia quanto alta sia stata la temperatura, sia quanto tempo si è stati esposti. È consolante sottolineare che le ustioni più sono dolorose e meno sono preoccupanti perché significa che i tessuti sono ancora vivi e si ripareranno.

Esistono tre tipi di ustioni:
  • - l'eritema (arrossamento dolente) che ha guarigione senza cicatrici;
  • - l' eritema bolloso (con vesciche), prestare molta attenzione perchè possono dare origine a infezioni che lasciano cicatrici sulla pelle;
  • - escare carbonizzate (placche di tessuto alterato che si forma dalla necrosi della cute o delle mucose carbonizzate a causa per esempio di ustioni); le escare cadranno in seguito lasciando cicatrici.
Le ustioni vanno trattate nel seguente modo:
  • - spugnature fredde per almeno 20 minuti con acqua e garze sterili, in seguito va applicata una crema apposita e va fatta una fasciatura morbida e protettiva;
  • - le vesciche vanno trattate con cura, guariscono prima se si solleva la pelle morta che è indolore lasciando fuoriuscire il siero, in seguito va applicata una garza sterile che si toglierà facilmente se inumidita con acqua ossigenata;
  • - le escare vanno medicate sterilmente seguendo le indicazioni e la terapia medica; mediamente vengono utilizzate creme per proteggere i bordi dolenti che sono zone di pelle viva e di riparazione cicatriziale.

I traumi fisici

Per trauma fisico, si intende un'alterazione dello stato anatomico e funzionale dell'organismo prodotto da una lesione esterna di varia natura.

Si può parlare di contusioni (colpi o urti) e distorsioni (momentaneo spostamento articolare dovuto ad un movimento maldestro) che mediamente si curano nel seguente modo:

  • - mettere a riposo la parte;
  • - appoggiare delicatamente una sacca di ghiaccio se dà giovamento;
  • - come rimedio naturale si può montare a neve un albume ( mettere l'albume in un piatto e sbatterlo velocemente con una forchetta fino a farlo diventare schiumoso e bianco come la neve), quando è pronto stenderlo delicatamente sulla parte lesa, coprirlo e lasciarlo agire fino al completo assorbimento che è di circa mezz'ora; questo è un rimedio che non ha controindicazioni è può essere effettuato per diversi giorni anche più volte al giorno;
Nel caso il dolore sia eccessivo prendere un antinfiammatorio o seguire i consigli medici.

Nel caso si verifichi una lussazione, cioè lo spostamento permanente delle superfici articolari l'una rispetto all'altra, recarsi di corsa al pronto soccorso.

Le fasciature e le emorragie

La fasciatura serve in genere per proteggere la parte medicata ma può essere utilizzata anche per:
  • - assicurare la medicazione;
  • - esercitare pressione in caso di emorragie;
  • - frenare il gonfiore in caso di distorsioni e strappi muscolari;
  • - immobilizzare un arto.
Per eseguire una fasciatura corretta, in caso di necessità, bisogna passare in maniera alternata la benda attorno all'arto interessato per diverse volte e, per fissarla, bisogna dividere per metà l'estremità della benda annodando i due capi dopo averli fatti girare attorno all'arto.

In caso di emorragie bisogna inizialmente tamponarle con una certa pressione costante per almeno 7-8 minuti; in caso di epistassi, cioè sangue dal naso, la testa non va tenuta all'indietro ma in avanti per evitare che il sangue vada in gola; nelle ferite sanguinanti bisogna ricordarsi di alzare l'arto interessato per diminuire l'afflusso di sangue e poi fasciarle accuratamente.

La piscina: consigli per la sicurezza

La piscina è un luogo mediamente molto affollato dai grandi e dai piccoli.

Se ne trovano ovunque, negli alberghi, in città, al mare, in montagna ed è quindi importante seguire alcune regole:
  • - osservare attentamente la piscina per memorizzare com'è strutturata: la parte dove l'acqua è bassa, quella dove è profonda e gli altri elementi che possono essere presenti (per es. ponti, scivoli, fontanelle…);
  • - solitamente, come norma igienica, bisogna indossare una cuffia e vengono consigliati anche gli occhialini da nuoto per proteggersi da eventuali problemi agli occhi (es. congiuntivite);
  • - non dimenticare le ciabattine, in piscina l'ambiente è caldo-umido e questo favorisce la proliferazione di funghi e germi che sopravvivono per circa un'ora persino al cloro;
  • - chi soffre di rinite allergica dovrebbe evitare la piscina perché il cloro complica il disturbo;
  • - è probabile che non ci sia un bagnino pertanto prestare maggiore attenzione;
  • - osservare le regole della piscina in particolare il "Vietato tuffarsi" ;
  • - fare la doccia prima di entrare in piscina e dopo esserne usciti;
  • - non fare il bagno subito dopo aver mangiato o dopo aver assunto alcolici, è possibile anche svolgere un semplice test per verificare lo stato della digestione: posare una mano sulla bocca dello stomaco, se la digestione è ancora in atto si sente freddo, se si è conclusa non si avvertono cambiamenti di temperatura;
  • - il bordo della piscina può essere scivoloso, camminarvi con attenzione evitando di correre.

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