La montagna

La montagna è un luogo molto affascinante e ricercato non solo quando le cime sono innevate ma anche d'estate per fare delle gite o delle escursioni estive e per rilassarsi respirando ottima aria pura….

Le escursioni e le regole

L'escursionismo in montagna è un'attività per tutti e per tutte le età, importante è saper scegliere i percorsi in relazione alle proprie capacità fisiche.

L'escursionismo può essere praticato durante tutto l'anno ma la stagione ideale è la primavera, quando le giornate si allungano, la temperatura è più mite e la natura è rigogliosa.

Camminare a contatto con la natura risveglia sensazioni che la vita quotidiana spesso fa dimenticare e davanti a un tramonto, a un panorama grandioso, a un prato fiorito, si possono provare delle bellissime emozioni.

Come per ogni attività, bisogna prestare la massima attenzione e rispettare alcune semplici regole basilari, che sono:
  • - programmare il percorso sulla carta topografica e sulla guida stabilendo con esattezza dove si vuole arrivare, inoltre portare sempre con se una bussola e un altimetro in modo da sapere sempre dove si sta andando; in caso di dubbi o di nebbia, si consiglia di tornare indietro;
  • - informarsi sempre sulle previsioni meteorologiche;
  • - meglio non partire soli, in caso contrario, avvertire sempre qualcuno sul percorso programmato;
  • - assicurarsi che nel proprio zaino ci sia sempre un cordino di 10m da 8mm; può servire in varie situazioni di emergenza;
  • - portare con sé viveri e bevande, ricordandosi di bere e fare brevi spuntini energetici a base di cibi facilmente digeribili, come ad esempio la cioccolata;
  • - portare con sé un kit medico d'emergenza (cerotti, bende elasticizzate, forbici…);
  • - valutare bene i rischi presenti in rapporto alle proprie capacità fisiche, soprattutto se c'è la presenza di percorsi protesi nel vuoto, di passaggi di nevai, di rocce facili da scalare ma difficili da discendere ecc…;
  • - non confidare troppo nel cellulare perché si potrebbe incorrere in zone senza campo e il freddo potrebbe mettere fuori uso le batterie; bisogna comportarsi come se il cellulare non esistesse e contare solo sulle proprie forze senza commettere imprudenze;
  • - in caso di incidente mantenere la calma e se il telefonino funziona contattare il soccorso alpino fornendo tutte le indicazioni utili, in caso contrario, il componente più esperto e allenato del gruppo deve scendere a valle e allertare i soccorsi;
  • - rispettare la natura anche riportando a valle i rifiuti.

Filosofia del camminare e il rispetto per l' ambiente

Per partecipare ad un camminata immersi nella natura seguendo la filosofia del camminare, è fondamentale:
  • - liberarsi dalle ansie e dai problemi;
  • - imparare a relazionare con i componenti del gruppo nel quale si è inseriti, condividendo i propri oggetti e facendo prontamente sapere alla guida se c'è qualche problema;
  • - essere pronti ad affrontare eventuali imprevisti nel percorso;
  • - camminare con passo lento osservando la natura circostante;
  • - assaporare il silenzio della natura.
Inoltre, Il rispetto per l'ambiente è alla base delle regole di comportamento che ogni escursionista dovrebbe tenere per non creare squilibri nell'armonia della natura, ad esempio bisogna:
  • - seguire i sentieri;
  • - non disturbare la fauna con forti rumori;
  • - non accendere fuochi fuori dagli appositi spazi e non lasciare nel bosco materiali infiammabili;
  • - avvertire le guardie forestali o i vigili del fuoco di incendi o danni ambientali;
  • - gettare i rifiuti negli appositi contenitori; i materiali plastici o metallici abbandonati nei boschi provocano danni enormi all'ecosistema;
  • - fare attenzione a non cogliere fiori che fanno parte di specie protette perché si può incorrere in sanzioni e problemi.

La preparazione fisica e l' abbigliamento

Per poter svolgere al meglio qualsiasi escursione in montagna è necessaria un'adeguata preparazione fisica.

Prima di iniziare l'attività è opportuno svolgere alcuni esercizi aerobici in maniera graduale e proporzionati alle proprie capacità fisiche; si può, per esempio, iniziare con qualche passeggiata giornaliera di 10 – 15 minuti, per poi aumentarne la durata con l'avanzare dei giorni. Questo è uno dei modi più semplici per potenziare la resistenza fisica, come lo sono anche il jogging e il nuoto.

Essenziale prima di ogni escursione è lo stretching, mirato soprattutto ai muscoli delle gambe e della schiena.

Le prime escursioni devono essere sempre effettuate su percorsi brevi e semplici, l'andatura deve essere regolare e lenta, con brevi pause per non affaticare troppo il fisico.

Per praticare escursioni più lunghe e difficili è indispensabile un maggiore allenamento, e per questo la lunghezza e il dislivello del percorso devono essere decisi in base alla preparazione fisica svolta nei giorni precedenti all'escursione.

L'alimentazione deve essere equilibrata con un corretto apporto di principi nutritivi; è importante che gli alimenti siano appetibili e di facile digeribilità.
Il giorno dell'escursione è consigliabile prendere per colazione tè o caffè con latte, pane, marmellata o miele e, durante la camminata, fare dei piccoli spuntini con frutta, biscotti e del pane. Il pasto della sera dovrà essere più sostanzioso e prevedere minestre o minestroni. È essenziale bere molto durante l'escursione e, se necessario, assumere anche integratori salini, frutta e verdura. Evitare sempre tutti i tipi di alcolici.

Durante un'escursione ci si deve vestire a strati, come in tutti gli sport all'aria aperta, considerando tre livelli di protezione:
  • 1° STRATO: protegge dagli agenti atmosferici, deve quindi essere impermeabile, antivento e traspirante
  • 2° STRATO: regola la temperatura del corpo a seconda delle necessità
  • 3° STRATO: a contatto con la pelle assorbe e allontana il sudore
L'abbigliamento deve essere comodo, permettere i movimenti, essere adeguato alle mete che ci si prefigge ( montagna – campagna) e alle stagioni e deve prevedere:
  • - calze e calzettoni di cotone o lana per mantenere i piedi asciutti;
  • - maglie di cotone o camice di flanella non troppo pesante; è consigliabile anche portare una maglia o un maglione più pesante da indossare durante le soste o in caso di necessità;
  • - pantaloni comodi e non stretti;
  • - giacca a vento che è indispensabile per ripararsi dal vento o da un acquazzone improvviso; possono andare bene anche un impermeabile tipo K-way o una mantella a "poncho" in grado di coprire lo zaino;
  • - cappello con visiera che è indispensabile per le lunghe esposizioni al sole durante i trekking estivi;
  • - scarpe per escursioni in montagna o per percorsi impegnativi con tomaia alta e suola di gomma dura ma flessibile; la scarpa deve calzare perfettamente ed essere ben allacciata altrimenti potrebbe creare problemi al piede soprattutto nelle discese.

L'orientamento

Localizzare sempre la posizione e riferirla sulla carta topografica, consente di verificare in ogni momento la direzione di marcia.

Per stabilire il punto in cui ci si trova e il percorso da seguire ci sono vari metodi:

  • - stabilire il Nord in base alla posizione del sole;
  • - osservare le stelle e la presenza di muschio su alberi e rocce;
  • - utilizzare la bussola, metodo più sicuro.
La bussola con il suo ago magnetico ruotante su un quadrante circolare suddiviso in 360° per effetto del magnetismo terrestre si dispone verso il Nord magnetico.

Per rilevare la direzione bisogna allineare il nord magnetico della carta topografica con quello indicato dall'ago della bussola, che non va mai utilizzata in vicinanza di oggetti metallici o linee elettriche che possono attirare l'ago.

L'equipaggiamento

Non meno importante è l'equipaggiamento, perciò prima di partire per un'escursione, è bene preparare attentamente lo zaino in questo modo:
  • - giacca a vento imbottita con piumino;
  • - mantella impermeabile;
  • - zaino in cordura o nylon di media capacità (50/60 litri), con cinghia porta piccozza;
  • - abbigliamento di ricambio, camicia di lana, maglione, biancheria intima, berretto e guanti;
  • - fornellino a gas per escursioni più lunghe;
  • - carta topografica della zona;
  • - coltellino multiuso in acciaio inossidabile con meccanismo di blocco;
  • - accendino;
  • - torcia elettrica; cellulare;
  • - borraccia o thermos di almeno un litro;
  • - piccolo pronto soccorso;
  • - occhiali da sole e crema solare;
  • - tenda per escursioni di più giorni;
  • - sacco a pelo o sacco con lenzuolo obbligatorio per pernottamenti nei rifugi CAI;
  • - generi alimentari (frutta secca, cioccolato, formaggio, biscotti ecc…);
  • - macchina fotografica e binocolo; fischietto;
  • - Il carico dello zaino non deve essere troppo pesante e adeguato al tipo di escursione, alla durata e alle possibilità fisiche.

Pericoli in montagna

Uno dei pericoli più gravi in montagna è caratterizzato dai fulmini,

esistono tuttavia alcuni suggerimenti del CAI che permettono di ridurre il rischio durante i temporali:

  • - non ripararsi sotto gli alberi isolati ma starvi lontani di almeno 200 – 300 metri;
  • - non tenere vicino, durante un temporale, oggetti metallici come piccozze, ramponi o chiodi da roccia;
  • - mantenersi ad almeno 50 centimetri da conduttori metallici (vie ferrate);
  • - non ammassarsi in gruppo, la colonna di aria calda agisce da conduttore;
  • - ripararsi in una grotta o in un anfratto evitando le creste e dossi;
  • - si è più sicuri in un'automobile, dentro un rifugio o un bivacco a rivestimento metallico.
Disidratazione: una prolungata esposizione a temperature elevate può provocare una notevole perdita di liquidi (sudorazione) fino ad arrivare ad un vero collasso.

Occorre quindi limitare gli sforzi fisici e bere molto anche se non si ha sete.

Mal di montagna: è la conseguenza della diminuzione della pressione atmosferica in relazione all'altitudine e quindi alla quantità di ossigeno che immettiamo nei polmoni ad ogni respiro.

Il sistema circolatorio porta meno ossigeno ai tessuti muscolari con conseguente calo di efficienza. I sintomi principali sono: mal di testa, nausea o inappetenza, vertigini, difficoltà respiratorie, sensazione di grande fatica. Se i sintomi sono in forma leggera basta prendere un'aspirina, ma se diventano più importanti è bene scendere a valle.

Freddo: anche in estate bisogna fare molta attenzione alle insidie del freddo; i rischi vanno valutati attentamente prima di affrontare escursioni ad alta quota.

Assideramento e congelamento sono due rischi molto subdoli.

Il morso della vipera: è una delle eventualità più temute dagli escursionisti.

Tenendo conto che la vipera è un animale timido che fugge appena ne ha la possibilità, è raccomandabile ispezionare il luogo dove ci si vuole sedere o sostare facendo rumore con un bastone, ricordandosi di non rovistare con le mani fra cespugli, pietre, muretti e usare sempre scarponi alti e robusti.

Il soggetto morso da una vipera va rassicurato e tenuto calmo per rallentare l'assorbimento del veleno, se possibile andrebbe portato di peso al più vicino pronto soccorso evitando ogni attività fisica. La zona del morso va disinfettata e immobilizzata come in caso di frattura, non effettuare tagli , non applicare lacci, non spremere la zona del morso e non succhiare il veleno. Se possibile eseguire una fasciatura blanda a monte del morso, stretta, ma che permetta il passaggio di un dito, atta a impedire il drenaggio linfatico ma non il ritorno venoso del sangue. Ogni qualvolta si crea il gonfiore, spostare la fasciatura più a monte.

Evitare di somministrare il siero antivipera che potrebbe causare seri fenomeni allergici, lasciando questa decisione ai sanitari del pronto soccorso.

La puntura d'ape o di vespa: la puntura dell'ape o della vespa provoca un dolore localizzato, sensazione di calore, arrossamento, prurito elevato e se interessa i tessuti molli il gonfiore edematoso può essere imponente.

La singola puntura può essere molto pericolosa se l'insetto viene ingerito accidentalmente: il gonfiore del palato può causare una grave ostruzione respiratoria. Più grave è la situazione in presenza di una sensibilizzazione allergica, dove anche una singola puntura può essere letale, il soggetto allergico dovrebbe avere sempre con sé un kit contenente il necessario in caso di puntura.

Nei casi senza complicazione bisogna semplicemente togliere il pungiglione, applicare del ghiaccio, ammoniaca, soda o solfato di magnesio che aiuta a lenire il dolore. In commercio esistono appositi stick da utilizzare subito dopo essere stati punti e, in caso di una maggiore gravità dei sintomi si consiglia l'impiego di cortisone con prescrizione medica.

Morso della zecca: la zecca è un parassita esterno della famiglia degli artropodi (acari appartenenti alla famiglia degli aracnidi), che sceglie di parassitare in diverse specie animali: cani, cervi, scoiattoli, l'uomo….

Nei mesi da aprile ad ottobre è frequente cadere vittima del morso della zecca che di per sé non è pericoloso, ma può essere vettore di malattie infettive anche gravi come : la rickettsiosi, la borreliosi di Lyme, la tularemia e altro ancora. Queste malattie possono essere diagnosticate esclusivamente sul piano clinico, ma una cura antibiotica nelle fasi iniziali può essere risolutiva.

Bisogna tenere presente che solo una percentuale di questi parassiti è portatore di infezione. Le zecche vanno prontamente rimosse dalla pelle perché più è lunga la permanenza e più c'è la probabilità di contrarre infezioni. Le due malattie più note sono la malattia di Lyme (o borelliosi) e la TBE (Tick – Borne Encephalitis) per le quali esiste una profilassi preventiva con vaccinazione.

Le tipologie ( trekking, nordic walking, escursioni con i bambini)

Il Trekking
Per trekking, si intende l'escursionismo lungo sentieri variamente attrezzati unito alla permanenza in montagna per alcuni giorni con pernottamento in tenda o in rifugio.

La parola trekking deriva dal boero e significa "camminare sulle orme lasciate dal carro trainato dai buoi", ed è un modo di vivere e viaggiare alla scoperta dell'ambiente circostante. Vuol dire anche appropriarsi del proprio corpo liberando la mente dalla ripetitività quotidiana, camminare senza fretta lungo sentieri e mulattiere alla ricerca dell'equilibrio tra uomo e natura. Normalmente si svolge in montagna, comunque in ambiente naturale e può essere accompagnato da attività naturalistiche quali l'osservazione di specie botaniche o anche la visita a fenomeni naturali posti lungo il percorso.

La scelta dei capi da indossare va vista sotto l'aspetto tecnico considerando che in montagna le condizioni climatiche sono mutevoli; gli indumenti devono essere isolanti, protettivi e comodi. Gli scarponi da trekking devono essere elastici e leggeri ma protettivi consentendo una camminata fluida e confortevole mentre le scarpe da trekking devono essere leggere per passeggiare su terreni facili e con buone condizioni atmosferiche. Le calzature devono adattarsi perfettamente al piede, vanno provate con calzettoni da trekking e devono essere di una o una e mezza misura più grandi, tenendo presente che il piede durante i lunghi tragitti tende a gonfiarsi e in ogni caso ha bisogno di spazio sufficiente per affrontare salite e discese senza essere soggetto a pericolosi attriti. E' necessario un periodo più o meno lungo di rodaggio per evitare fastidi alla prima uscita. La calza da trekking priva di cuciture, traspirante, comoda, ammortizzante sul tallone e in punta, più sottile ed elastica sul collo del piede è l'ideale.
Nello zaino non dovrebbero mai mancare cerotti morbidi, cuscinetti in lattice e cerotti antivesciche.

I bastoncini da trekking sono utili anche ai camminatori, possono essere paragonati alle piccozze per le salite su ghiaccio, derivano dai bastoncini dello sci di fondo e dello sci alpinismo. In montagna il bastone è sempre stato usato come punto d'appoggio, basti pensare a quelli in legno con puntale d'acciaio con i quali nell'Ottocento si salivano le Alpi. L'utilizzo corretto prevede che siano impiegati in coppia, che la loro lunghezza sia regolata in modo appropriato, che il fissaggio ai fermi sia valido e siano impugnati con un buon appoggio del polso sulla cinghia. I vantaggi sono:

  • - una maggiore sicurezza;
  • - efficienza nella marcia;
  • - scarico del peso del corpo e dello zaino; maggior stimolo al sistema cardiocircolatorio.
Il Nordic Walking
Il Nordic Walking è una disciplina sportiva da praticare all'aria aperta.

Con una guida qualificata è facile da imparare e gli effetti benefici che se ne ricavano sono molteplici. È uno sport di origine finlandese che favorisce salute e resistenza, con un consumo energetico fino al 46% superiore rispetto a una normale camminata.

È un metodo ideale per raggiungere una buona forma fisica con riduzione del peso senza forzature. Il movimento delle braccia e dei bastoni mette in moto tutto l'apparato muscolare provocando un aumento dei battiti cardiaci, attivando il metabolismo e producendo un maggior consumo energetico. Rafforza spalle, schiena e muscolatura del torace; è ideale per chi desidera praticare un'attività fisica per mantenersi in salute.

Con l'uso dei "hightech – bastoni da walking" viene impegnata uniformemente tutta la muscolatura delle braccia, senza forzature alle articolazioni, con movimento naturale a ritmo alternato. I bastoni per il Nordic Walking sono diversi da quelli da sci, trekking o escursione; sono costituiti da un pezzo unico in fibra di carbonio e vetro o alluminio.

L'escursionismo con i bambini
Se si decide di affrontare un'escursione in montagna in compagnia di bambini, è necessario tenere in considerazione il fatto che le esigenze dei bimbi sono radicalmente differenti rispetto a quelle degli adulti.

Mentre l'obiettivo degli adulti è quello di raggiungere le mete prestabilite, quello dei bambini è di divertirsi e giocare. E' ovviamente necessario in questi casi che l'adulto si adegui alle esigenze del bambino, pensando a dei percorsi facili e brevi e premurandosi di effettuare soste frequenti.

Durante le escursioni il bambino si trova immerso nella natura e l'adulto con il gioco potrebbe insegnargli a conoscerla e a rispettarla.

Se ci si trova in un prato, si può giocare a raccogliere fiori e erbe, oppure osservare con il binocolo l'ambiente circostante. Sui pendii ripidi, prestando molta attenzione, si può sperimentare la discesa in scivolata sulla ghiaia. Nelle zone sassose si possono raccogliere sassi per poi romperli e osservare il loro interno, oppure costruire con essi dei piccoli castelli in miniatura. Nelle pinete, invece, si possono osservare i vari tipi di alberi, si possono raccogliere le pigne più belle e ci si può arrampicare sui rami più bassi.

La classificazione delle difficolta' escursionistiche

T – PERCORSO TURISTICO (oppure EF: escursionismo facile):

percorsi con semplice marcia su terreno privo di pericoli; orientamento non difficile su mulattiere e sentieri poco faticosi.

E – PERCORSO ESCURSIONISTICO (oppure EM: escursionismo medio):

percorsi che richiedono buona conoscenza della montagna ed equipaggiamento idoneo. Si possono incontrare nevai non ripidi e non pericolosi, passaggi attrezzati ( corde fisse e scalette) brevi e non esposti.

EE – PERCORSO PER ESCURSIONISTI ESPERTI (oppure ED: escursionismo difficile):

percorsi con brevi tratti di arrampicata senza raggiungere il 1° grado alpinistico. Si possono trovare nevai e canaloni nevosi con uso di ramponi e piccozze. È richiesta esperienza di montagna anche ad alte quote, con equipaggiamento affidabile e assenza di vertigini.

EEA – PERCORSO PER ESCURSIONISTI ESPERTI CON ATTREZZATURA:

sono le vie ferrate che richiedono capacità e attrezzature alpinistiche adeguate: casco, moschettoni, iImbracatura…

EEAG – PERCORSO PER ESCURSIONISTI ESPERTI CON ATTREZZATURA DA GHIACCIO (piccozza, ramponi, corda…);

per i principianti è preferibile fare passeggiate su percorsi semplici senza grandi dislivelli, su mulattiere o stradelli. Le vie ferrate sono percorsi attrezzati da affrontare con le necessarie attrezzature (imbracatura, cordini, elmetto protettivo, moschettoni) consigliabili ai più esperti. Per avvicinarsi alle vie ferrate è bene seguire dei corsi (CAI e Gruppi Trekking) e iniziare accompagnati da persone preparate.

La segnaletica

SEGNALETICA ORIZZONTALE

Indica la continuità del sentiero


Indica la giusta continuità dell'itinerario e il numero dei sentieri Indica continuità e numero di sentieri


Indica continuità e numero di sentieri


Indica una sorgente, una fonte, un corso d'acqua.


Picchetto segnavia, indica la continuità del sentiero attraverso pascoli privi di sassi, o su terreni aperti dove manchino elementi naturali che possano essere di riferimento

SEGNALETICA VERTICALE

Tabella segnavia, indica la direzione della località di destinazione del sentiero e il tempo per raggiungerla. Per camminatore medio.


Tabella segnavia per itinerari a lunga percorrenza con l'aggiunta, nello spazio, della sigla.


Tabella località. Agli incroci più significativi di un percorso (passi, forcelle, piccoli centri abitati). Sullo stesso palo di sostegno delle tabelle segnavia indica il nome della località dove ci si trova e la relativa quota.


Tabella "rispetta la natura, segui il sentiero". E' posta vicino a scorciatoie per invitare a non uscire dal sentiero.


Tabella sentiero tematico. E' posta nei punti più significativi di un itinerario escursionistico e propone percorsi a tema ( storia, natura, geologia…) per invitare all'osservazione e stimolare la coscienza.


Tabella di adozione sentiero. Va posta all'inizio dell'itinerario per indicare l'adozione del sentiero (manutenzione, segnaletica) da parte di una sezione o gruppo del CAI.


Tabella via ferrata. All'inizio di un sentiero di accesso a una via ferrata o ad un sentiero attrezzato difficile, adatto ad escursionisti con attrezzatura. In quattro lingue viene rivolto l'invito ad usare correttamente le attrezzature fisse, e a segnalare eventuali danni alle stesse.


Tabellone d'insieme. Collocato nei paesi o principali luoghi d'accesso alle reti sentieristiche, rappresenta l'insieme degli itinerari della zona dal punto di vista ambientale, geografico e storico.

SEGNALI DI SOCCORSO

CHIAMATA: emettere richiami acustici od ottici in numero di 6 ogni minuto (un segnale ogni 10 s), con un minuto di intervallo.

RISPOSTA: emettere richiami acustici od ottici in numero di 3 ogni minuto (un segnale ogni 20 s) con un minuto di intervallo.

LE ABBREVIAZIONI DELLE TABELLE
Nelle tabelle segnavia spesso è necessario usare abbreviazioni per poter inserire nello spazio disponibile alcune indicazioni utili:
  • BIV bivacco
  • BOC bocchetta – stretto valico tra le cime
  • C cima
  • FORC forcella – stretto valico
  • L lago, laghi
  • L.TO laghetto
  • M monte
  • M.GA malga
  • P punta
  • P.SO passo
  • RIF rifugio
  • V valle
  • VALL vallone – piccola valle scoscesa
  • TORR torrente
  • INF inferiore
  • IT itinerario
  • SENT sentiero
  • SUP superiore
  • TRAV traversata
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